Di Nicola Comparato Felino, 23 ottobre 2022 - Non sono un razzista, non sono un fascista, per dirla tutta voto a sinistra e sono favorevole all'immigrazione e all'integrazione.
Sono uno studioso di religioni e tra le tante, ho anche praticato l'Islam. Quindi non sono di certo uno che parla a vanvera e che non si informa. Ho passato anche un breve periodo in Tunisia e ho amici e amiche di tutte le etnie.
Sono anche stato fidanzato con diverse ragazze straniere e ho assaggiato piatti e prelibatezze di svariati popoli, che spesso preferisco a tanti piatti italiani.
Ho inoltre tantissimi amici gay e come volontario ho collaborato con associazioni che si occupano di Immigrazione e integrazione.
Ho firmato per l'eutanasia e sono favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere se questa può servire a liberare le strade dagli spacciatori. Infine non mi interessa parlare di crocifissi nelle scuole e di famiglie tradizionali, dato che viviamo in mondo di gente separata che bestemmia dalla mattina alla sera, che tradisce il partner alla prima occasione e che non sa nulla della propria religione. Aggiungo inoltre che la questione del crocifisso il più delle volte è semplicemente un discorso di laicità dello Stato.
Ma voglio anche non essere uno di quelli che dice di non fare figli perché noi italiani dobbiamo mantenere i figli degli stranieri. Lo sappiamo benissimo che il 90% degli italiani, giovani o adulti vive di scemenze. Palestra, vacanze, cena, aperitivo, social network... Nessun progetto per il futuro. Si vive alla giornata. Tra alcool, droga e sesso. Lo abbiamo visto durante la quarantena del 2020. Il virus può essere la truffa del secolo, ma può anche essere tutto vero. E se è tutto vero e le persone stavano morendo come mosche, gran parte di loro si è preoccupata solo di non potere andare a bere al bar. D
etto questo, dopo questa parentesi introduttiva posso finalmente arrivare al dunque.
Sono rimasto veramente sconvolto dall'omicidio avvenuto pochi giorni fa in Francia, che ha visto come protagonista e vittima la piccola Lola Daviet di soli 12 anni, ritrovata priva di vita in un baule nel XIX arrondissement di Parigi, il giorno venerdì 14 ottobre, in seguito alla segnalazione fatta da un senzatetto.
Come principale sospettata del tragico evento, Dahbia B., di 24 anni, una clochard algerina individuata per merito delle telecamere di sorveglianza presenti in zona. Dalle immagini acquisite dagli inquirenti, si nota chiaramente la clochard avvicinare la piccola Lola nell’androne del residence Manin, dove la dodicenne viveva con i genitori e il fratello. Secondo quanto riportato dalla procuratrice Laure Beccuau, nell'ultimo interrogatorio a Dahbia e come riportato da diverse fonti, la clochard algerina avrebbe raccontato di aver trascinato con la forza Lola nell’appartamento della sorella, in seguito l’avrebbe costretta a farsi una doccia, per poi abusare di lei ed infine ucciderla.
La donna durante questi attimi avrebbe anche raggiunto un orgasmo. La ragazza sarebbe morta per asfissia, subendo poi diversi colpi con armi da taglio dopo la sua morte, quasi fino a decapitarla. L'omicida avrebbe anche bevuto il sangue della vittima. Dahbia era ospite a casa della sorella, residente nello stesso stabile della famiglia della piccola Lola. In quei giorni Dahbia, durante la sua permanenza nel residence avrebbe discusso in modo molto acceso con i genitori della vittima, che lavorando li come custodi, le avrebbero rifiutato il badge d’accesso al palazzo. Questo fatto, visto da Dahbia probabilmente come un affronto, avrebbe scatenato in lei la violenza e la ferocia che l'hanno portata poi a compiere questo folle gesto.
Dahbia, durante il colloquio con i magistrati avrebbe anche dichiarato di aver scambiato la piccola Lola per sua madre. Uno scambio di persona insomma. Attualmente Dahbia è indagata per omicidio, torture, occultamento di cadavere e stupro di minore. In merito all'occultamento sarebbe indagato anche un altro uomo, mentre si è venuti a conoscenza del rilascio di altre due persone arrestate nel corso della stessa indagine. Il 18 ottobre il presidente francese Emmanuel Macron ha ricevuto all’Eliseo i genitori della vittima.
Una formalità che non restituirà la piccola Lola alla sua famiglia. Un omicidio, uno dei tanti che forse si poteva evitare. Infatti, la principale sospettata in quel momento non doveva nemmeno trovarsi sul suolo francese a causa del permesso di soggiorno scaduto.
Su questo caso si è detto di tutto e di più. Dal traffico di organi al satanismo. Quando il vero colpevole in tutto questo non è altro che la politica favorevole all'immigrazione incontrollata e incontrollabile.
E mentre le famiglie non arrivano a fine mese, e le persone non sono libere di circolare con tranquillità nei quartieri perché in mano a bande di immigrati, un'altra vita è stata strappata ai propri cari. Tutta la mia famiglia paterna vive in Francia, per questo motivo mi sento molto vicino a questo caso. Ma trovandomi in Italia mi viene da dire a certi politici: istruzione, lavoro, casa, sanità, Immigrazione controllata e sicurezza. Sono queste le cose che contano. Non Ius Soli, DDL Zan e antifascismo. E ve lo dico da antifascista. Non lamentatevi poi se non siete al governo. La destra non ha vinto. Siete voi che avete perso.